Società Internazionale Arturiana | Sezione Italiana

Sezione Italiana ‣ le Tesi

Dottorato

Nome e cognome: Rita Porqueddu

Contatto: rita.porqueddu@unica.it

Titolo della Tesi: Il romanzo arturiano tra verso e prosa.

Lo Chevalier aux deux épées e le sue fonti

Denominazione Dottorato: Studi filologico-letterari e storico-culturali /

Philological and Literary, Historical and Cultural Studies

Ciclo Dottorato: XXXVIII 

Università sede amministrativa del Dottorato: Università degli Studi di Cagliari

Data della discussione: febbraio 2026

Nome, cognome, Università di tutor ed eventuale co-tutor:

Prof.ssa Giulia Murgia (Università di Cagliari);

Prof.ssa Giuseppina Brunetti (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna)

Prof. Damien de Carné (Université de Lorraine)

Nome e cognome: Niccolò Antonio Favaretto

Contatto: niccolo.favaretto@sns.it

Titolo della Tesi: La tradizione testuale di Chrétien de Troyes

Meccanismi di innovazione e problemi di classificazione

Denominazione Dottorato: Italianistica e filologia moderna

Ciclo Dottorato: XXXVIII

Università sede amministrativa del Dottorato: Scuola Normale Superiore

Data della discussione: 2026

Nome, cognome, Università di tutor: Lino Leonardi, Scuola Normale Superiore

Nome e cognome: Davide Novati

Contatto: davide.novati@sns.it

Titolo della Tesi: Forme della tradizione testuale dell’Estoire del Saint Graal (titolo provvisorio)

Denominazione Dottorato: Italianistica e filologia moderna / Französische Literaturwissenschaft

Ciclo Dottorato:  XXXVII (iniziato nell’a.a. 2021/22)

Università sede amministrativa del Dottorato:  Scuola Normale Superiore / Universität Zürich

Data della discussione: 2025

Nome, cognome, Università di tutor e eventuale co-tutor: 

Prof. Lino Leonardi (Scuola Normale Superiore)
Prof. Claudio  Lagomarsini (Università di Siena)

Prof. Richard Trachsler (Universität Zürich) 

Nome e cognome: Elena Muzzolon

Contatto: elena.muzzolon@phd.unipd.it

Titolo della Tesi: Retoriche dell’estasi: uscite dal mondo e stati alterati di coscienza 

nelle letterature del medioevo di Francia

Denominazione Dottorato: Dottorato in Scienze Linguistiche, Filologiche e Letterarie

Ciclo Dottorato: XXXVI 

Università sede amministrativa del Dottorato: Università degli Studi di Padova

Data della discussione: febbraio 2024

Nome, cognome, Università di tutor: Prof. Alvaro Barbieri

Nome e cognome: Marco Francescon

Contatto: marco.francescon@unitn.it

Titolo della Tesi:  La concezione figurale nelle prose francesi del ciclo Lancelot-Graal

Denominazione Dottorato: Le forme del testo

Ciclo Dottorato: XXXIV

Università sede amministrativa del Dottorato: Università di Trento – Dipartimento di Lettere e Filosofia

Nome, cognome, Università di tutor e eventuale co-tutor: Prof.ssa Roberta Capelli (Università di Trento)

Data approssimativa della discussione: 

Nome e cognome: Niccolò Gensini

Contatto: niccolo.gensini2@unibo.it

Titolo della Tesi: Perceval tra epos e romanzo: genesi, ricezione e tradizioni testuali

Con edizione critica del Livre d’Helias et Perceval

Denominazione Dottorato: Culture letterarie e filologiche / Romanistik

Ciclo Dottorato: XXXIV

Università sede amministrativa del Dottorato: Alma Mater Studiorum

Università di Bologna / Universität Zürich, (Romanisches Seminar)

Data della discussione: giugno 2022

Nome, cognome, Università di tutor e eventuale co-tutor: 

Prof.ssa Giuseppina Brunetti (Università di Bologna)

Prof. Richard Trachsler (Universität Zürich) Romanisches Seminar

Nome e cognome: Massimo Dal Bianco

Contatto: massimo.dalbianco@yahoo.it

Titolo della Tesi: Per un’edizione della Suite Guiron

studio ed edizione critica parziale del ms. Arsenal 332

Denominazione Dottorato: Filologia e critica

Ciclo Dottorato: XXXIII

Università sede amministrativa del Dottorato: Università degli Studi di Siena

Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne

Data della discussione: maggio 2021

Nome, cognome, Università di tutor e eventuale co-tutor: 

Prof. Lino Leonardi (Scuola Normale Superiore di Pisa)

Prof. Fabio Zinelli (École Pratique des Hautes études)

Nome e cognome: Véronique Évelyne Julie Winand

Contatto: veronique.winand@uliege.be

Titolo della Tesi: Dynamiques d’intercyclicité dans quelques sommes arthuriennes en moyen-français

Un nouvel essai  de stemmatologie arthurienne

Denominazione Dottorato: Filologia e Critica, curriculum filologia romanza

Doctorat en langues, lettres et traductologie

Ciclo Dottorato: XXXII

Università sede amministrativa del Dottorato: Università degli Studi di Siena – Université de Liège

Data della discussione: 28/02/2020

Nome, cognome, Università di tutor e eventuale co-tutor: 

Anne Angèle Schoysman (Unisi)

Nicola Morato (ULiège)

Laurea magistrale

Nome e cognome: Rachele Santarsiere

Titolo della Tesi: Le avventure del Vallet a la Cote Maltaillié, redazione del ms. fr. 750 della BNF di Parigi

Dipartimento: Filologia, Letteratura e Linguistica

Corso di Studi: Italianistica

Università: Università di Pisa

Data della discussione: 2022

Nome e cognome Relatore:

Prof. Fabrizio Cigni

Prof. Damien de Carné

Nome e cognome: Marta Sinacori

Titolo della Tesi: La Suite del Merlin e la tradizione della Vulgata arturiana. Studio, saggio di edizione e

traduzione del ms. Tours, BM, 0951 (cc. 331a-345d)

Corso di Studi: Italianistica

Università: Università di Pisa

Data della discussione: 2022

Nome e cognome Relatore:

Prof. Fabrizio Cigni

Prof. Damien de Carné

Nome e cognome: Sara Pennino

Titolo della Tesi: Il cantare Quando Tristano e Lancielotto conbatettero al petrone di Merlino:

nuova edizione e commento

Dipartimento: Filologia, Letteratura e Linguistica

Corso di Studi: Italianistica

Università: Università di Pisa

Data della discussione: 2021

Nome e cognome Relatore: Prof. Fabrizio Cigni

Nome e cognome: Clelia Costa

Titolo della Tesi: L’epilogo di un Mondo: la necessità storica della fine nella Mort le roi Artu

Dipartimento: Filologia, Letteratura e Linguistica

Corso di Studi: Italianistica

Università: Università di Pisa

Data della discussione: 2021

Nome e cognome Relatore: Prof. Fabrizio Cigni

Nome e cognome: Rosangela D’Agostino

Titolo della Tesi: Un rimaneggiamento francoitaliano del Lancelot in prosa (ms. Paris, BnF, fr. 16998):

studio delle fonti e  saggio di edizione

Dipartimento: Filologia, Letteratura e Linguistica

Corso di Studi: Italianistica

Università: Università di Pisa

Data della discussione: 2021

Nome e cognome Relatore: Prof. Fabrizio Cigni

Nome e cognome: Giorgia Giordano
Titolo della Tesi: Il testo del Merlin en prose nel ms. Rennes, Bibliothèque municipale, 255

Trascrizione e studio

Università: Sapienza Università di Roma
Data della discussione: 2021
Nome e cognome relatore:

Prof.ssa Gioia Paradisi (Sapienza Università di Roma, Relatrice)

Prof.ssa Arianna Punzi (Sapienza Università di Roma, Correlatrice)

Nome e cognome: Sara Montagnani

Titolo della Tesi:  Il Lancelot del ms. Paris, BnF fr. 767: studio e saggio di edizione

Dipartimento: Filologia, Letteratura e Linguistica

Corso di Studi: Italianistica

Università: Università di Pisa

Data della discussione: 2020

Nome e cognome Relatore: Prof. Fabrizio Cigni

Nome e cognome: Vincenzo Spezzano

Titolo della Tesi: Merlin in prosa: saggio di edizione del ms. BAV, Reg. lat. 1517

Dipartimento: Filologia, Letteratura e Linguistica

Corso di Studi: Italianistica

Università: Università di Pisa

Data della discussione: 2020

Nome e cognome Relatore: Prof. Fabrizio Cigni

Il progetto di ricerca si concentra sullo Chevalier aux deux épées, un romanzo arturiano in versi del XIII secolo, tràdito da un manoscritto unico (Paris, BnF, fr. 12603), e sullo studio delle sue fonti. Composto in un secolo di importanti trasformazioni culturali, durante il quale i romanzi in versi coesistono con la neonata forma in prosa, lo Chevalier aux deux épées si offre come una specola di osservazione privilegiata per quanto riguarda il rapporto tra forma narrativa (nello specifico, verso/prosa) e genere letterario e, più in generale, il percorso di evoluzione del ‘romanzo’ medievale. Se il genere si affaccia nel panorama letterario in lingua d’oïl nella sua forma in versi, infatti, nel corso del XIII sec. esso subisce un lento ma definitivo trapasso alla scrittura in prosa, in particolare con i grandi romanzi in prosa sul Graal, i cui effetti sono evidenti ancora oggi. Nel dettaglio, la ricerca approfondirà i possibili legami dello Chevalier aux deux épées con la tradizione arturiana in prosa, a partire dalla relazione che unisce il testo alla Suite du Roman de Merlin e alla Queste del Saint Graal. Inoltre, si intende fornire un nuovo studio interpretativo, approfondito e completo, dello Chevalier aux deux épées, indagando i numerosi motivi e topoi arturiani presenti all’interno del roman.

Il celebre saggio di Micha del 1939 ha sancito per l’opera di Chrétien de Troyes l’affermazione della prassi editoriale su manoscritto unico, allontanando così lettori e studiosi dalle indagini sulle dinamiche di trasmissione. L’obiettivo della mia ricerca è riprendere l’esame della varia lectio da un punto di vista non pregiudizialmente contrario alla classificazione dei manoscritti e con strumenti metodologicamente aggiornati. Per un accertamento il più fondato possibile delle sistemazioni proposte fino ad oggi, si rende necessario una nuova collazione di tutti i testimoni, anche e soprattutto quelli ignoti fino a pochi decenni fa, servendosi in modo efficace del metodo dei loci critici. Accanto alla razionalizzazione della variantistica procederò a un inquadramento dei diversi atteggiamenti di copia su versanti differenti: linguistico-prosodico, stilistico, di interventismo sulla consistenza del testo, di gestione narrativa e altri. Lo studio trarrà vantaggio anche da un confronto con altre opere e le rispettive tradizioni, specialmente quelle che condividono i medesimi latori dei romanzi di Chrétien. Sono auspicabili inoltre l’affinamento delle competenze nei metodi d’analisi informatizzati, come strumenti di trascrizione automatica e software di collazione, e l’allestimento di una nuova edizione critica dell’Erec, uno dei romanzi più trascurati dal punto di vista filologico.

Il primo obiettivo della tesi è quello di verificare i rapporti tra i testimoni dell’Estoire del Saint Graal ricostruiti nell’edizione di J-P. Ponceau del 1997. La genealogia stabilita dall’editore, nonostante il livello di approfondimento eccezionale per questo tipo di testi, non appare sempre giustificata dal punto di vista del metodo degli errori comuni. Sembra pertanto opportuna una nuova analisi della tradizione che si ponga come fine anche l’esplorazione di modelli ecdotici diversi per la costituzione del testo critico. Un nuovo studio della tradizione del romanzo consentirà inoltre di riprendere alcune questioni ancora bisognose di approfondimento, come la relazione con il Joseph in prosa, il rapporto di derivazione tra versione lunga e breve e lo statuto delle versioni miste. Infine, si procederà alla collazione trasversale dei passi condivisi dall’Estoire con altri romanzi del ciclo (in particolare l’episodio della Nef de Salomon presente anche nella Queste) nel tentativo di definire il rapporto di derivazione stemmatica tra le versioni dei diversi romanzi coinvolti, come contributo all’annosa questione della genesi del Lancelot-Graal.

Il progetto di ricerca è volto alla stesura di una monografia a vasto raggio sulle retoriche e le rappresentazioni letterarie della dimensione estatica nel Medioevo galloromanzo, a partire da un corpus di testimonianze che vanno dalla poesia dei trovatori al romanzo arturiano, tra xii e xiii secolo. L’indagine mira a fare emergere una casistica che è stata solo parzialmente sondata, ma che è ancora in larga parte sommersa, e a ricomporre in un’ampia visione di sintesi le concrezioni testuali riconducibili alle manifestazioni dell’estasi e della transe, agli eccessi dell’esultanza psichica e alle uscite dalla condizione mondana, in una prospettiva ermeneutica fondata sulla centralità del testo, ponendo l’accento sui dispositivi formali e sugli aspetti di ricorsività stilistica, valorizzando le invarianti e le consonanze di lunga durata, ma altresì le determinazioni storico-ideologiche e i rapporti con i singoli contesti culturali. Particolare attenzione è accordata alle strutture formulari, al vocabolario e alla semantica storica della “messa in scena” estatica, ai marcatori lessicali, ai motivi topicizzati, alle parole chiave che appartengono alla sfera del pensiero, dell’oblio, dell’inappagamento erotico e della gioia contemplativa.

Il progetto di ricerca propone un ripensamento complessivo dell’allegoresi dei romanzi del ciclo della Vulgate (o Lancelot-Graal) secondo la categoria retorico-stilistica di figura, codificata da Auerbach nell’omonimo saggio dei Neue Dantestudien. La ricerca muove da un presupposto metodologico di fondo: il reperimento di temi figurali nei testi letterari deve intrecciarsi ad una meditazione attorno al concetto auerbachiano di figura volta a operare una sintesi tra la prospettiva filologica e quella estetica. Lo studio cerca perciò di ritrovare nell’esegesi prescolastica e monastica il medium fra la tradizione patristica e la trasposizione profana dell’elemento retorico nel dominio letterario oitanico. Unendo la riflessione sugli aspetti stilistici alla ricerca filologica sui testi di transizione, latini e volgari, si vuole dimostrare che la dicotomia tra forme neoplatoniche e figurali informa l’allegoresi profana, e in particolare che la categoria di figura costituisce un efficace strumento ermeneutico nell’interpretazione dei moduli retorici di alcune branches della Vulgate.

Il progetto di ricerca ha lo scopo di descrivere le diverse fasi storiche tramite le quali la struttura narrativa del personaggio di Perceval si è evoluta nel corso dei primi due secoli della sua fortuna letteraria, romanza ed europea, dalla sua genesi alla sua prima ricezione. Perceval, l’ingenuo cavaliere, ignaro delle leggi del mondo e dei costumi della società cortese, creato dalla fantasia di Chrétien de Troyes, è protagonista di molti romanzi in versi e in prosa apparsi tra la fine del s. XII e la seconda metà del s. XIII, in area romanza, ossia soprattutto francese, ma non solo. Lo studio filologico della storia dell’evoluzione del personaggio entro le galassie testuali e le forme della tradizione che lo riguardano permette di delineare un quadro composito nel quale è possibile rintracciare anche la genesi e lo sviluppo di importanti fenomeni storico-letterari, destinati ad influenzare sul lungo termine la letteratura europea e occidentale: il passaggio dai versi alla prosa, la creazione di possenti impianti narrativi ciclici, la strutturazione dei racconti romanzeschi su alcuni nuclei tematici fondamentali, come quelli della predestinazione, del progresso lineare della storia verso un obiettivo finale conclusivo, dell’autoanalisi e della riflessione sul proprio destino e sulle proprie responsabilità, sono alcune tappe dell’evoluzione del genere ‘romanzo’ medievale di cui Perceval è protagonista indiscusso, in virtù della sua conformazione originaria e grazie alle differenti esigenze letterarie, narrative e ideologiche, che di volta in volta è stato chiamato ad assumere. Infine la ricerca si concentra su un caso studio in grado di illuminare la persistenza delle strutture descrittive individuate: le Prophecies de Merlin, romanzo della seconda metà del s. XIII, sono infatti espressione di una delle svariate modalità di allestimento della vicenda percevaliana; infatti entro la tradizione del testo delle Prophecies de Merlin, risulta emblematico il caso del Livre d’Helias et Perceval in cui la figura di Perceval è calata in un contesto narrativo nel quale il suo carattere può esprimere al meglio le potenzialità insite nella sua struttura biografica sia sul punto strettamente diegetico sia su quello contenutistico. Di tale sezione si offre un’edizione critica, costituita tramite il controllo di tutti i testimoni e corredata di una nota la testo con una nuova e completa analisi della tradizione manoscritta.

Nell’ambito delle ricerche del Gruppo Guiron sui romanzi del ciclo guironiano, si propone l’edizione critica della seconda parte della Suite Guiron, rimasta finora inedita, e della sua continuazione, il cui unico testimone è il ms. BnF n.a.f. 5243, corredate dall’analisi linguistica dei vari testimoni e da quella dei rapporti con il resto del ciclo e con i grandi cicli in prosa precedenti.

abstract non presente.

Questa tesi consiste in uno studio critico sul manoscritto inedito fr. 750, conservato alla Bibliothèque Nationale di Parigi. In particolare, l’attenzione è posta su una porzione di testo della prima parte dell’opera, definita anche come romanzo nel romanzo, seguendo quindi le avventure di Brunor, il Vallet a la Cote Maltaillié. A seguito di un’attenta analisi della tradizione, del testimone in questione e di altri manoscritti affini, si è fornita la trascrizione della sezione della storia che va dall’arrivo del vallet alla corte di Artù fino alla sua decisione di intraprendere l’avventura del Destrois de Soreloys, quindi delle cc. 21-81. Si è tentato, inoltre, di fornire un quadro circa la storia del vallet a la Cote Maltaillié, le sue incongruenze interne, le sue fonti e il rapporto che ha con il mondo arturiano e la leggenda tristaniana. Infine, la trattazione ha riguardato la questione della localizzazione del codice analizzato, fornendo un panorama più chiaro possibile sulla sua origine e sulle ipotesi di localizzazione del manoscritto ad Acri, in Terra Santa o nell’Italia meridionale.

La Suite du Merlin fa parte del Ciclo del Lancelot-Graal: ultima parte ad essere stata redatta, ideata come continuazione del Merlin e collegamento con il Lancelot, è collocata tra questi due testi, presentando elementi di raccordo con essi nonché richiami testuali con le altre branches che compongono il Ciclo arturiano, Estoire del Saint Graal, Queste e Mort Artu. La Suite racconta gli esordi del regno di re Artù, minacciato dai baroni ribelli e dall’invasione sassone, il costituirsi della corte e della fama del nuovo sovrano, sostenuto dall’aiuto del suo consigliere Merlino. Il ms. Tours BM 0951 trasmette l’Estoire, il Merlin e la Suite. L’elaborato si concentra sulla tradizione manoscritta della Suite, in particolare sulla versione alfa, di cui è latore il ms. Tours, e le differenze emerse dagli studi finora eseguiti con la versione beta, meno antica e in alcuni passaggi più breve. Il codice confezionato in un atelier parigino, è stato vergato da più copisti e il ricco apparato illustrativo, rimasto incompleto, è opera di due miniatori, uno dei quali influenzato dal miniatore conosciuto come Maestro Ospitaliere, attivo ad Acri tra il 1280 e il 1290. L’ultima parte del lavoro di tesi presenta un saggio di edizione e traduzione delle carte 331a-345d che raccontano il matrimonio tra Ginevra e Artù, il tentativo di rapimento di Ginevra e lo scontro tra Artù e re Loth, fino alla loro alleanza.​​

Il seguente contributo si propone di indagare un episodio relativo alla materia arturiana: si tratta del combattimento fra Tristano e Lancillotto al petrone di Merlino. È un evento centrale del Roman de Tristan, e forse anche cruciale, perché racconta il momento in cui Tristano diventa un cavaliere della Tavola Rotonda, ed entra quindi a far parte del mondo arturiano. L’episodio rappresenta anche un momento di sutura tra i due romanzi, vale a dire del Tristan en prose e del Lancelot en prose. Lo studio mostrerà la circolazione e il processo di trasformazione che subisce l’episodio in Italia, precisamente in Toscana, dove sarà ripreso sia da romanzi arturiani, ma anche da compilazioni, volgarizzamenti e cantari. Si offrirà anche un’edizione interpretativa del Cantare quando Tristano e Lancielotto conbattetero al petrone di Merlino riportato dal solo codice Riccardiano 2873.

Il presente elaborato si concentra intorno alla Mort le roi Artu, romanzo conclusivo del ciclo Lancelot-Graal. Il lavoro è teso a fornire un’analisi tematica della conclusione del regno di Artù, con particolare attenzione rivolta al ruolo assunto dai personaggi principali nel determinare la Fine del mondo arturiano, vissuta come necessità storica. A tal proposito, sono state proposte due macro-categorie entro cui collocare i protagonisti, a seconda del loro comportamento e della loro consapevolezza. La prima parte del lavoro ha lo scopo di fornire informazioni utili a inquadrare storicamente l’opera e la sua diffusione manoscritta e legate all’analisi di elementi tematici e stilistici che vi sono al suo interno, mentre nella seconda si concentrano i motivi relativi al senso della fine e al diverso trattamento riservato ai personaggi.

La tesi ha per oggetto il ms. Bnf, fr. 16998, un testimone del Lancelot en prose, esemplato in Italia e appartenente al gruppo dei manoscritti pisano-genovesi. Il nostro elaborato si propone di fornire uno studio del codice e di fornire l’edizione, con attenzione allo studio della tradizione manoscritta, delle fonti e della ricezione del Lancelot nella penisola italiana.

abstract mancante.

 

Il BnF, fr. 767 è un testimone del Lancelot en prose esemplato in Italia. Il Roman de Lancelot costituisce la parte centrale del ciclo Lancelot-Graal formato dalle seguenti sezioni: Estoire del Saint Graal, Merlin, Lancelot, Queste del Saint Graal e Mort Artu. Il manoscritto di provenienza toscana, forse aretina, è particolarmente interessante per la sua natura composita e il testo tràdito. Il nostro elaborato si propone di studiare il codice e di fornire l’edizione. L’orizzonte, entro cui si pone lo studio, è da un lato quello più ampio della tradizione manoscritta del Lancelot, studiata a lungo da Alexandre Micha, dall’altro legato alla ricezione della materia arturiana nella penisola italiana, aspetto delineato da Daniela Delcorno Branca in Tristano e Lancillotto in Italia.

 

Il lavoro di tesi propone un’edizione interpretativa dei ff. 131-179 del manoscritto Reg. lat. 1517 della Biblioteca Apostolica Vaticana che trasmette il testo del Merlin in prosa. Il lavoro si struttura in sei capitoli: nel primo capitolo si fornisce un inquadramento storico-letterario dell’opera (Contenuto, Datazione, Attribuzione autoriale, Fonti, Edizioni); nel secondo si illustra e discute la tradizione manoscritta (Problema delle due versioni, Classificazione dei testimoni); seguono la descrizione del manoscritto-base (Fisionomia, Lingua, Rapporto con gli altri testimoni) e l’edizione del testo corredata da un glossario e da un indice dei nomi propri.